Claudio e Laura



Claudio e Laura erano cugini, abitavano nello stesso palazzo sin dalla nascita.

Dopo il periodo dell'infanzia, trascorso in comuni giochi, avevano affrontato quello dell'adolescenza ciascuno nel proprio ambito scolastico e di amicizie.

Laura frequentava le scuole superiori in un collegio e, conseguentemente, limitava la presenza in famiglia unicamente nel periodo estivo. Per questo motivo i due cugini non avevano avuto occasioni per incontrarsi, se non saltuariamente e di sfuggita, per lungo tempo.

Nel frattempo Laura era diventata una ragazza piacente, anche se con carattere timido e schivo che non lasciava trapelare le sue emozioni e le sue esperienze.

Un'estate, le due famiglie, quella di Claudio e quella di Laura, decisero di trascorrere le vacanze in una casa di montagna, isolata tra i prati e al limitare di un bosco.

Claudio non era molto entusiasta di quella scelta. Il pensiero di dover trascorrere il mese di agosto in un luogo isolato lontano dalla città, dalle amicizie che già organizzavano le avventure estiva e, ancor peggio, al seguito dei cuginetti più piccoli, rumorosi e scatenati quali erano, lo metteva di malumore. Tuttavia accettò.

La casa era situata su un declivio erboso e per raggiungerla bisognava percorrere una scaletta tra i prati. Dal cortiletto, arredato con panche in legno davanti casa, si poteva ammirare la vallata e il fiume che scorreva sul fondo: un nastro azzurro sinuoso macchiato di bianco là dove le acque gorgogliando incontravano i massi del fondo pietroso.

Il fiume era la meta preferita dei piccoli cuginetti che, armati di canne da pesca di poco conto e prive di amo, acquistate nel bazar del paesino,  giocavano a fare i pescatori.

Spesso Claudio e Laura li accompagnavano cogliendo l'occasione per passeggiare sugli argini, parlando del più e del meno. Durante queste passeggiate In ambedue, cresceva la curiosità di conoscersi reciprocamente, cercando di colmare il vuoto che negli anni tra l'infanzia e l'adolescenza si era creato.

Claudio era attratto dalla trasformazione fisica di Laura, ormai donna, ma principalmente dal modo garbato e intelligente con cui lei esponeva le sue opinioni e si apriva a confidenze personali. Nessuna altra ragazza, che aveva frequentato sino allora, lo aveva impressionato a quel modo.

Sentiva svanire il malumore con il quale aveva accettato quella vacanza e, al contrario con il passare dei giorni, cresceva l'ansia, aspettando il pomeriggio, per riprendere quelle passeggiate in riva al fiume e l'interessante dialogo confidenziale con Laura.  

Si avvicinava la fine del mese e, contemporaneamente, quella del periodo di vacanza. Le giornate lentamente, ma inesorabilmente, si accorciavano  e dopo cena era piacevole sedersi sulle panche fuori casa e godersi il tramonto mentre la leggera brezza che scivolava da monte a valle consigliava qualche indumento più caldo sulle spalle.

Le donne di casa erano affaccendate a rassettare la cucina seguito dal consueto esercizio di pazienza nell'intrattenere i pargoli prima che si coricassero.
Claudio e Laura continuavano a raccontarsi le reciproche confidenze mentre osservavano il tramonto, il cielo farsi sempre più scuro, il lento sorgere della luna e l'apparire delle prime stelle. Qualche rumore del bosco, dietro la casa, indicava la presenza di un animaletto selvatico che aveva come meta il pollaio.

Le donnole, predatrici di polli, erano in agguato e Laura, dopo averne vista una all'opera qualche sera precedente, era rimasta turbata.

Laura, si avvicinava lentamente a Claudio in cerca di un'istintiva protezione e il loro parlottio era inframmezzato da improvvisi silenzi all'ascolto di frasche smosse nel retro casa.

Il discorso era scivolato sulle esperienze sentimentali della ragazza e una frase colpì Claudio all'improvviso: «Sinora ho trovato i ragazzi che ho incontrato fanciulleschi nelle loro espressioni e nei ragionamenti, immaturi e superficiali. Con te mi trovo bene, posso esprimere ciò che sento senza imbarazzo perché mi comprendi.» Proseguendo e con la voce tra il serio e il faceto: «Peccato che siamo cugini !».

Claudio sentì le guance arrossire e benedisse il buio che le nascondeva, e contemporaneamente un tuffo al cuore. Una lamina sottile lo aveva toccato all'improvviso procurandogli un forte turbamento.

Cotta improvvisa, innamoramento adolescenziale ?

Un rumore ancor più vicino fece sobbalzare Laura che si alzò dalla panca guardandosi attorno e poi rientrò in casa. Il momento magico era passato mentre Claudio rimaneva ancor seduto, pietrificato dalla presa di coscienza dell'emozione provata.

Rimase ancora fermo per qualche minuto, guardando il cielo, le stelle e la luna che illuminava la vallata quasi a giorno, poi si alzò, entrò nella cucina dove Laura l'attendeva per augurargli la buona notte e si diresse verso camera sua.

Nei giorni successivi, né Laura né Claudio affrontarono più l'argomento: Laura quasi come a disagio di essersi confidata sino a quel punto, Claudio per l'evidente imbarazzo che l'aveva turbato.

Finì il mese e le vacanze volsero al termine. Ciascuno tornò alle proprie attività portandosi appresso quella magica serata di fine agosto.  Forse, per ambedue, e certamente per Claudio, fu la fine dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza. 

Il racconto é frutto di fantasia dell'autore.


Gallicus

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